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Come un arcobaleno..., L'amore e l'amicizia??...

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Roxy Swan
view post Posted on 18/9/2007, 14:56




Scegliere quale sia la cosa giusta è difficile e se la vita non ti aiuta devi agire da te. L'amore e l'amicizia?...Quanto sono difficili i 15 anni...

Da qua giù...



Le prime luci mattutine erano il mio scenario preferito. Un panorama eguale a pochi. In esse era contenuta quella semplicità difficile da trovarsi in una qualsiasi altra circostanza. Era questa la mia routine. Svegliarmi all’alba per osservare come quella grande sfera asimmetrica troppo luminosa per l’occhio umano, sorgeva lentamente e pian piano rischiarava il verdognolo paesaggio.
Affacciarmi alla finestra era un lusso in quanto lo studio non mi permetteva di allontanarmi dal libro per tutti i pomeriggi, escluso il week- end in cui accompagnavo Vera alla chiesa per la messa domenicale. La mia vita sarebbe stata ben definita insulsa e monotona. Ero la normale ragazzina quindicenne, nulla di più, nulla di meno confronto alle altre. Probabilmente la mia particolare apprensione verso ogni minima incertezza e questione preoccupante aveva reso la mia mentalità chiusa ad una limitata successione d’avvenimenti che erano all’ordine del giorno. Conoscevo la mia natura cinica, ma cercavo di darlo poco a vedere. Tranquilla, poco socievole ed introversa, cercavo di tenermi alla massima distanza da tipi poco raccomandabili che nel mio caso erano costituiti dalla maggior parte degli studenti del liceo. L’unica persona di cui mi fidassi ciecamente e con cui avevo condiviso la mia lunga e solitaria vita era Anthony, nonché mio migliore amico. Per quanto sapessi i pericoli che prepotentemente potevano spianarsi la strada tra le amicizie, non riuscivo a fare almeno di lui. Era la mia famiglia, quella che ai miei primi mesi di vita aveva permesso che fossi spedita in un istituto e poi riconosciuta come Samantha McClansy da mia nonna, con cui vivevo.
River Drive era il luogo in cui trascorrevo i miei lunghi e piatti giorni e le buie e insonne notti. Il tanto studio mi procurava uno scarso riposo ed era difficile non notare le pesanti fosse instaurate sotto gli occhi azzurrognoli, ereditati probabilmente dal mio defunto nonno. Davano colore, o cercavano perlomeno, al viso ovale e perennemente niveo. La stanchezza che andava accumulandosi si notava dai miei abituali comportamenti. Poco sveglia, era solito che camminassi con quella postura ricurva, mentre accompagnavo il passo ritmato dei miei piedi al dondolio delle braccia. E rendeva ancor più l’idea di questa mia malformata usualità con l’accordato movimento ondulato dei miei lunghi capelli castani che perennemente lasciavano scoperta la spalla per coprire quasi del tutto le clavicole e poco dell’esiguo seno. La mia quotidianità era perlomeno, anche se non assiduamente, scossa da Anthony. Infatti, quando ne aveva l’opportunità, mi faceva una visitina e ci scambiavamo le novità del proprio quartiere, abitando in due realtà completamente differenti. Lui era il ricco, bello e brillante figlio del produttore discografico Steven Fennirey, mentre io ero l’indifesa e insulsa ragazzina, povera e fuori dagli schemi della perfezione che tanto tormentava il mondo e con sé le adolescenti. Preferivo concentrare le mie energie sulla scuola e sulla cura della casa, data l’indisposizione per le faccende domestiche di mia nonna che usavo chiamare Vera.
Quel mattino intravidi una figura poco riconoscibile che pian piano si avvicinava sempre più. Era Anthony. Scesi subito le scale e con pigiama e ciabatte aprii con forza la porta e lo abbracciai…
-Ant che bello…Sei venuto allora…Credevo avessi da fare con le lezioni di pianoforte stamattina??...
- Si, ma per vedere la mia migliore amica infrango qualsiasi regola…-
-Ma sai quant’è pericoloso…Tuo padre, se ti scoprisse qui con me…:”gentaglia popolana”, ti punirebbe a vita…Devi essere prudente…- dal mio tono trapelava la massima preoccupazione e ansietà che era poco notabile dato che la mia cadenza era simile.
-Ma che…Non lo scoprirà…- sorrise nervoso, si riusciva a comprendere quell’insicurezza nelle parole – E poi non resterò molto, solo cinque minuti per poterti abbracciare, mi sei mancata troppo durante la settimana…- teneramente mi osservò, stringendomi a sé…- Sai, Anny sarebbe voluta venire ma aveva degli acquisti da completare, e quindi…- concluse triste.
Anny era la sua ragazza. Splendida, solare e vivace. Viveva nel quartiere di Anthony e occupava la maggior parte del suo tempo in cause ambientali e attiviste. Considerava la natura tanto importante da trascorrere ore a cercare un rimedio per risolvere i vari problemi. Non le davo tutti i torti, ma per me era tempo consumato male dato che difficilmente avrebbe trovato una soluzione.
-Non fa niente…Sarà per la prossima volta…- intanto eravamo entrati in casa. – Allora qualche novità dal mondo delle star ?...-
- Mmm…Pettegolezzi vari, sai come siamo noi ricconi…- e mi diede un buffetto sul mento.
-Si…Ne ho una davanti…Forse il peggiore…- Era solito tra noi parlare con quell’ironia che ci permetteva di sentirci uniti e avere qualcosa in comune, dato che entrambi eravamo molto sarcastici.
-Forse??...Io sono il peggiore…- Finalmente entrambi ridemmo cercando di non svegliare Vera che ancora ronfava nella sua stanza al secondo piano.
-Ah, quel giorno in cui ci siamo conosciuti l’avrei dovuto capire da quella terribile maglia con incise le parole “ I’m very happy”. Era davvero la peggiore che avessi mai visto, con quel rosa acceso. Illuminavi le strade, sai??...- sul mio volto un sorrisino divertito si disegnò quasi volontariamente.
-Ancora con questa maglia??...Era un regalo di mio zio, preside dell’asilo…Comprendimi…- si mosse come per chiedere carità…
-Ah, per oggi sarò buona…Ma quella maglia voglio rivedertela addosso…Metteva in risalto i tuoi occhi marroni…Sono così chiari e lucenti…-
- Certo, quando mio padre mi permetterà di vederti allora la metterò con grande piacere…- Gli diedi una barretta di cioccolato e gli sorrisi…
- E’ meglio che vada adesso…-
-Si…- Lo accompagnai fuori dalla porta e lo salutai, mentre s’incamminò per la strada.
-Ricordati della maglietta…- urlai così che avesse potuto sentirmi…Levò la mano in segno di consenso e poi scomparve dietro l’angolo.
Le casualità impreviste della vita mi avevano permesso di conoscerlo. Era un piccolo birbantello, vivace e imprevedibile. Con i genitori visitò un giorno l’orfanotrofio in cui mi trovavo e mentre i suoi osservavano l’edificio di cui avrebbero voluto farci una casa discografica, lui s’infilava ovunque e si ritrovò nella mia stanza. Mi osservò per cinque lunghi secondi per poi avvicinarsi e chiedermi con aria divertita…-Sei un fantasma?...- Io non risposi, avevo paura di tutti e mi allontanai, nascondendomi sotto uno dei tavolini. Lui mi si avvicinò e mi porse la mano. Non so come e non so perché ma afferrai la sua mano e avvertii quella sensazione di sicurezza e tranquillità. Così da quel giorno continuò a farmi visita all’oscuro dei suoi genitori. E quando mi trasferii da mia nonna, cercò di venirmi a trovare ma difficilmente riuscì, data la lontananza da casa.
Ora finalmente aveva diciassette anni e gli era più facile raggiungermi, anche se il padre continuava a ribadirgli di come fosse contrario a quest’amicizia.
Ripensavo spesso a quella situazione e dentro me nasceva quella rabbia che non riuscivo a reprimere se non piangendo sola e nel silenzio assoluto.
Scacciai quei pensieri terribilmente sofferenti per me, e mi preparai per uscire. Dovevo fare compere per Vera, come ogni sabato mattina.
Dopo un’oretta afferrai le chiavi e uscii, sicura che abitualmente nulla sarebbe successo, ma quel giorno si rivelò sorprendentemente diverso dagli altri.
 
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flamma azzurra
view post Posted on 18/9/2007, 18:30




suppongo sarà proprio un ragazzo "poco raccomandabile" a farle perdere la testa! sbaglio???
cmq,
mi piace molto! sei bravissima! posta presto mi raccomando!
 
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linfa93
view post Posted on 18/9/2007, 20:16




BELLISSIMA!! SEI BRAVVISSIMA, POSTA PRESTO!! ^^
SPOILER (click to view)
cioè, guardate che emotions che ci sono:
image image image image image image ahah
 
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=sweetvampire=
view post Posted on 19/9/2007, 16:16




Ke bella! m piace molto posta presto mi racc!!!!
 
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Roxy Swan
view post Posted on 21/9/2007, 14:17




Adagio e Lieve...



Nell’aria riuscivo ad assaporare il dolce profumo che inebriava perennemente quelle stradine. Era difficile comprendere di cosa si trattasse, ma considerevolmente avrei azzardato per un penetrante e acuto aroma di caffé misto alla sottile e delicata essenza di rose, sparse per i vari campi. Quel piccolo paesino era un’oasi di pace e tranquillità e trascorrerci quella breve vita aveva permesso che anche dai miei comportamenti trasparisse la massima calma e quiete interiore. M’incamminai per il solito viale che, poco gradevole alla vista in quanto quasi del tutto dissestato, testimoniava la condizione trasandata a cui quel quartiere del paesino era sottoposto. Osservai i lunghi tratti ancora ordinatamente disposti sulla superficie per lo più increspata da rialzamenti d’ignota natura. Tentai di proseguire il tragitto senza assopirmi in lunghe riflessioni sulle bellezze che ero ormai abituata a scrutare ma che incrementava sempre più in me la curiosità in ogni suo particolare. Quasi fossi un cavallo da corsa con paraocchi, continuavo a fissare la strada dinanzi. Un puntino sorse naturalmente ad una cinquantina di metri di distanza. Era il supermercato dove abitualmente mi recavo per soddisfare le lunghe e pretenziose richieste di Vera. Ero quasi giunta all’ingresso, quando con uno scatto improvviso fui costretta a voltarmi. Udire strani rumori non era abituale, e percepirne uno provocava tanto timore quanta curiosità. I miei occhi avvertirono uno strano movimento tra quegli imponenti alberi. Qualcuno, o qualcosa, cercava di attirare la mia attenzione. Cercai di escludere che si trattasse della realtà. Forse la stanchezza procurava quelle allucinazioni così strane e assurde. Ripresi il lento passo e mi avviai verso l’entrata che assiduamente spianava e richiudeva le sue anche al sopraggiungere di un cliente. Ma fui costretta a bloccarmi per una seconda volta, impietosita, però, da ciò che avevo udito. Qualcuno aveva pronunciato, con intervalli a brevi sospiri, il mio nome. Continuava quasi ininterrottamente a chiamarmi e pretendere la mia presenza. Osservai in quel bosco, nella speranza che sarei riuscita a scrutare un minimo movimento, ma l’unico sussulto che nella mia testa ora presidiava era quell’insaziabile voce che ormai quasi monotona ripeteva insistente le stesse parole: Samantha vieni da me!!...
Pazzia??...Curiosità??...Non sapevo cosa mi stesse spingendo a seguire quel sospiro, ma assecondai la sua volontà e come una serva mi prostrai ai suoi ordini. Era quasi imprigionata dalla mielata dolcezza con cui il vento m’avvolgeva e guidava i miei passi, sempre più veloci e decisi, verso il bosco. Percepivo un respiro sempre più affannoso e ansimante. Era il mio. Correvo senza che ne fossi al corrente. Qualcun altro manipolava i movimenti e nel mio animo si distese un velo impietoso, che tremante per la paura, assaporava il gusto della trasgressione. Avrei potuto far invidia ad Odisseo, in viaggio per la sua Itaca, sempre bramoso di conoscenza; o alla piccola figura fiabesca di capuccetto rosso, che disobbediente, aveva violato le avvertenze della madre ed era finita tra le grinfie del lupo, ingordo e lestofante. Così anch’io: Una parte del mio essere, supplicante, m’implorava di non proseguire, ma ormai ero un burattino mosso dalle mani ingegnose di chissà quale essere. Ero giunta nella tana del mio padrone. Il bosco rischiarava di una luce quasi inquietante. L’alta vegetazione aveva avvolto tra sé i raggi luminosi e irregolari del sole, distendendo sulla superficie umida e fresca, un’oscurità vaga. Continuai a seguire quel sussulto cerimonioso, che accelerava i miei passi. Il mio respiro diveniva sempre più trafelato e correvo, senza che potessi fermarmi. Non avevo alcun controllo ed eccitata mi offrivo al mio predatore. Di scatto fermai i miei piedi stanchi, anch’essi impauriti dalla figura che si faceva largo tra l’erba. Chiusi repentinamente gli occhi. Non volevo assistere alla mia morte, ma sorprendentemente qualcosa m’afferrò il braccio e mi spinse verso il proprio corpo, stringendomi con la massima premura. Quel calore si diffuse lentamente sul mio volto e osservai quel misterioso essere che sfiorava i miei capelli e assaporava il lieve profumo della mia presenza. Mi avvolgeva dolcemente tra le sue grinfie ed io, incosciente di tutto, restavo imperterrita, assecondandolo in quei brevi attimi. Con grande grazia, rallentò la sua presa, e, quasi sofferente, allontanò le braccia dal mio corpo. Avvertii quella sensazione d’incertezza e d'agognante solitudine. Era lui, soffriva e una lieve lacrima aveva rigato quel volto impercettibile a causa del buio. Improvvisamente scrutai un lieve movimento e persi i sensi, tramortendo sull’erba ancora bagnata dalla rugiada dell’alba.
 
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linfa93
view post Posted on 21/9/2007, 20:06




scusa ma scappo... la vengo a leggere + tardi e ti faccio sapere...
baci!! ^^
 
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linfa93
view post Posted on 22/9/2007, 13:09




oddio, oddio, oddio!! mamma che bello, ma cos' è successo?? PRETENDO che tu posti presto x saperlo!! (scusa se l'ho letta solo adesso ma il mio caro fratellone aveva preso il computer di prepotenza!! scusami tantissimo e posta presto!!)
baci ^^
 
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Roxy Swan
view post Posted on 22/9/2007, 13:25




Tesoro...Non ti preoccupare...XDXD..Sn felicissima ke ti piaccia...Posterò il prima possibile..Forse stasera tardi...XDXD...kISSONI...Grazie mille...davvero...xxxxx
 
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!fAtAl AngEl!
view post Posted on 22/9/2007, 17:00




waaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!! è bellissima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
mi piace tantix!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ti prego posta presto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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flamma azzurra
view post Posted on 22/9/2007, 17:01




mi piace!!!!!! pp please!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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Roxy Swan
view post Posted on 22/9/2007, 17:20




Grazieeeeee Ragazzeeeeeeeee...Siete fantastike...Appena posso continuo...xxxxxx...Cmq dovrei postare stasera....XDXD...Kissoni Vi voglio bene sorelluzze...
 
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linfa93
view post Posted on 22/9/2007, 22:56




CITAZIONE (Roxy Swan @ 22/9/2007, 14:25)
Tesoro...Non ti preoccupare...XDXD..Sn felicissima ke ti piaccia...Posterò il prima possibile..Forse stasera tardi...XDXD...kISSONI...Grazie mille...davvero...xxxxx

figurati stellina, anzi grazie a te di farmi leggere una storia così bella!! ^^
baciuzzi e mi raccomando posto presto!! ^^
 
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Roxy Swan
view post Posted on 27/9/2007, 14:47




L'alba di un nuovo giorno...



Percepivo la fioca luce del sole, che si rifletteva difficilmente sul mio corpo flebile. Mai una tale sensazione s’era fatta spazio in me. Era una novità, e ancora con gli occhi chiusi, sorrisi. Involontariamente, quasi come volessi trasmettere questa mia improvvisa gioia a qualcuno. Quando divenni consapevole di ciò che era accaduto, avvertii una strana sensazione. In realtà, era talmente profonda che avrei voluto assaporare ogni piccolo frammento di cui si componeva. Era un puzzle d’emozioni mai provate prima. Sapevo che quell’esperienza avrebbe cambiato il mio modo di vivere, di trascorrere le giornate, di gustare l’amore per quel grande dono: la Vita. Continuavo a domandarmi come un solo piccolo istante avesse potuto provocare tanto nella mia anima. Cominciavo a vivere. Quella era la mia nascita, il mio risveglio…L’alba di un nuovo giorno…E sarei sempre stata grata a quel ragazzo, quell’essere di cui ormai ne ero follemente innamorata, pur essendo consapevole del fatto che mai più l’avrei rivisto, avrei potuto sottomettermi ai suoi comandi, ai suoi ordini. Una volta non era abbastanza per poterlo abbracciare, per ascoltare il suo dolce respiro, che per quei pochi attimi era riservato a me, al mio desiderio. Come brevi istanti con uno sconosciuto, potevano far divenire “lo sconosciuto” una ragione di vita??...Forse non era così tanto estraneo…In lui affiorava qualcosa di familiare, che non ero riuscita a comprendere ma che in qualche modo mi aveva toccata. Amore??...Si, forse…Ormai ero troppo insicura per poterlo affermare, ma in fondo tutti avevano il diritto di portare nel cuore qualcuno di troppo caro per poterlo abbandonare nell’oblio.
Cercai fugace di aprire gli occhi…E, colta dall’imbarazzo, ma ancor di più dalla paura, una figura candida come neve mi osservava. Riuscivo a percepire quello sguardo addosso, che fissava ogni mio singolo movimento, così senza troppi ripensamenti, mi levai dal suolo e cominciai a correre, senza capire dove fossi diretta. Attorno a me solo alberi che crescevano e man mano divenivano sempre più imponenti e macabri. Correvo come mai prima, e col sospiro ansimante e i polmoni in cerca di pace, mi fermai colta dal desiderio di un attimo di riposo. Ma incredula, lui mi era nuovamente dinanzi…Quello era un ragazzo…Il suo volto non lasciava trasparire alcuna emozione, si limitava a guardarmi e riflettere probabilmente sui miei lineamenti sicuramente troppo inadeguati per una perfezione come la sua.
- Bene, chi abbiamo qui??...
Mi limitai a indietreggiare con un passo scaltro e breve…
- E’ inutile che cerchi di scappare…Ormai sei mia…
Si avvicinava…sempre più e la mia era una gabbia dentro la quale mai sarei riuscita a sopravvivere…Il mio sguardo vuoto e impaurito si soffermò sul suo volto. Troppo irreale, era una scultura realizzata dal miglior Michelangelo. Ogni piccolo dettaglio possedeva quell’innata compiutezza che risultava eguale a nessun altro individuo.
- Ah, sei un piccolo e indifeso agnellino nelle grinfie del lupo cattivo. Questo non ti spaventa??...La morte non è la paura che accomuna voi essere umani??...
A quelle parole compresi come quella figura che si realizzava dinanzi a me non era un semplice ragazzo, ma in sé nascondeva qualcosa di ignoto e misterioso…Non riuscii a trattenere le parole, che come pioggia precipitarono sul terreno senza fermarsi…- Esseri umani??...Perchè tu non lo sei??...- Stupida…La curiosità sarebbe stata la mia rovina. Troppo sciocca e insensata quella domanda…Era naturale come non fosse un uomo, lo si poteva comprendere da quel suo veloce scatto grazie al quale mi aveva raggiunta e rinchiusa in una trappola.
-Ah, Sam…Io sono un demonio…E non saresti qui se non lo avessi voluto io…-
Percepii quella risata soffocata…Conosceva il mio nome…Ma non poteva essere lui quell’essere di cui ero innamorata, era insensato…Mi avrebbe distrutta…
-Quindi sei stato tu ad abbracciarmi per poi scappare via…
-Ah, Ma no…Io sono un gentiluomo…Quello era il mio nemico per antonomasia…Era un angelo…E a quanto pare voleva la mia preda…-
-E chi sarebbe la tua preda…- chiesi in tono di sfida, consapevole della risposta quasi retorica.
-Sei tu…- e con uno scatto si avventò sul mio corpo flebile…Non potevo reagire…Ero rinchiusa nella sfera di cristallo che man mano copriva il suo candore con la nebbia oscura della morte…
 
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=sweetvampire=
view post Posted on 28/9/2007, 14:21




ke bella!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Posta prestissimo!!!!
 
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13 replies since 18/9/2007, 14:56   115 views
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