Mi chiamo Lana Maundrell e sono nata nel 1780 in Italia.
Dopo alcuni anni mi vidi costretta a trasferirmi in Francia. Eravamo rimaste solo io, di soli 3 anni, e mia sorella,di dieci anni, dopo la fuga avevamo perso il resto della nostra famiglia,chissà se erano riusciti a salvarsi. Mia sorella così piccola eppure con un grosso fardello da portarsi con sé.
Senza il suo aiuto probabilmente sarei morta.
In quel periodo la gente viveva nel terrore. Troppe erano le crudeltà e nessuno aveva il coraggio di farle cessare.
Pensavamo che almeno in Francia avremmo potuto vivere la nostra vita in pace, invece ci sbagliavamo.
Un brutto giorno tre loschi individui,trovarono il rifugio in cui ci nascondevamo io e mia sorella Arwen da ormai 4 anni.
Di quel momento non ricordo più nulla,probabilmente persi i sensi. Non so cosa sia successo e soprattutto che fine aveva fatto Arwen. Non la rividi mai più.
Mi risvegliai in una stanza mai vista prima, elegante e luminosa. Mi trovavo in un soffice letto e intorno a me c’era pace e tranquillità. Probabilmente ero morta, però mi sentivo libera, libera di essere felice. Ne ero quasi certa mi trovavo in paradiso!
<<finalmente ti sei svegliata>> disse una voce sconosciuta alla porta dell’immensa camera da letto.
Era una donna giovane dall’aria simpatica.
<<dove mi trovo, sono morta? Tu sei un angelo?>>
<<non essere sciocca, ti trovi a Versailles, nella corte di Re Luigi XVI>> disse la donna.
Mi alzai di scatto dal letto,non poteva essere. Versailles!? Quindi lei doveva essere Marie Antoinette.
Restai al fianco di Marie Antoinette per il resto dei miei giorni o meglio dei suoi. Mi trovavo bene in sua compagnia e lei mi trattava come una figlia. Finalmente potevo avere una famiglia e l’affetto di una madre. Cosa che non avevo conosciuto, visto che non l’avevo più vista da quando avevo 3 anni.
Con l’inizio della Rivoluzione francese le cose in Francia peggiorarono e la mia vita apparentemente tranquilla sfociò nella disgrazia.
Come tutti sapete Luigi XVI e Marie Antoniette vennero uccisi sulla ghigliottina.
Non avendo più motivo di vivere in Francia me ne andai senza una meta precisa.
Di tanto in tanto mi fermavo in un paesino,ma non ci rimanevo per più di 5-6 mesi.
Avevo 17 anni quella notte,me la ricordo come se fosse successo ieri.
Mi trovavo in Scozia, in alto nel cielo risplendeva la luna piena, rendendo la notte un po’ più luminosa del solito.
Così decisi di andare ad ammirare la luna in un posto che io ritenevo magico,incantato. Il mio posto preferito, dove mi sentivo in pace con me stessa e con il mondo.
Era una radura piena di fiori e al centro esatto c’era un piccolo laghetto dove si rifletteva la luna piena.
CRAC un rumore alle mie spalle. Probabilmente un rametto che si era frantumato all'arrivo di qualcuno.
Mi girai di scatto,spaventata, ma era già troppo tardi. Un vampiro mi assalì e non ci fu più niente da fare.
La cosa che ancora non mi spiego, però, è perché quel vampiro non mi aveva uccisa invece di vampirizzarmi. Ma credo che questa domanda mi perseguiterà per il resto dell’eternità!
Ero cambiata, i miei occhi si erano tinti di viola(anche se ogni tanto tornavano verdi), i miei lunghi capelli castani erano diventati neri.
Provavo soltanto odio e l’unico piacere era distruggere vite umane.
Mi intrufolavo alle feste con l’unico scopo di attirare le mie vittime. Le seducevo,le facevo mie, le trascinavo con una scusa fuori dalla festa in un angolo buio dove nessuno poteva disturbarci e poi le uccidevo senza pietà.
Ero diventata un mostro senza cuore. Tutti i vampiri mi conoscevano e mi temevano. Mi facevo chiamare “Princess of the Darkness”.
Visto che i vampiri non possono esporsi alla luce del sole,me ne andai a Forks, famosa per essere la città senza sole. Mi avevano detto che lì pioveva sempre.
Fu qui che conobbi i Cullen. Beh in realtà furono loro a trovarmi o meglio Edward.
Non era molto contento del mio stile di vita e stranamente non mi temeva come tutti gli altri.
Mi sfidò,trovai un valido avversario ed…..ebbe la meglio.
Non ne conosco il motivo ma non mi uccise, mi portò a casa e mi legò. Quando avevo sete mi portava sangue animale e si prendeva cura di me. Ma perchè lo faceva?
Vedendo lo stile di vita dei Cullen qualcosa in me cambiò, il mio cuore si liberò dal ghiaccio che lo avvolgeva ed iniziò a provare sentimenti.
Subì un altro cambiamento senza accorgermene.
Edward si avvicinò a me e mi slegò.
<<cosa fai? Non hai paura che io possa scappare?>> dissi
<<lana non sei più la vampira crudele di un tempo,ora sei un angelo>> come faceva a conoscere il mio vero nome,erano da secoli che non lo usavo più.
Mi porse uno specchio. Non riconobbi il mio riflesso. Ero bionda e con gli occhi azzurri. Ero io?
<<incredibile,Alice ha sempre ragione>> disse Edward facendo un sorriso sghembo e guardandomi negli occhi. Mi sciolsi,non avevo mai visto così tanta bellezza.
Poi ripensai alle sue parole. Di cosa aveva ragione Alice?
<<a cosa ti riferisci?>>
Edward mi guardò in uno strano modo <<strano non riesco a leggere i tuoi pensieri>> e poi continuò <<secondo te,perché non ti ho uccisa subito? Alice aveva visto qualcosa di buono in te,nel tuo futuro aveva previsto questo cambiamento!>>
Per molti anni rimasi con la famiglia Cullen,al fianco di Edward. Più passavo il tempo con lui e più i miei capelli si schiarirono.
Mi adattai al loro stile di vita e trovai anche un lavoro. Servivo in un bar,anche se mi vergognavo tantissimo della stupida parrucca che mi obbligavano ad indossare.
Durante i week end invece lavoravo in un negozietto di articoli magici e qui ero costretta a vestirmi da elfo,che comunque era meno imbarazzante di quella ridicola parrucca rosa.
Il mio amore per Edward cresceva, come il suo nei miei confronti,riuscivo a percepirlo ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano. Mi trovavo davvero bene con lui, anche nei giorni più assurdi, come il 31 ottobre di tanti anni fa,dove mi portò ad una festa di Halloween. Che strane feste che si inventano gli umani!
Non avrei mai voluto lasciarlo, ma il mio destino era quello.
Dovevo trovare notizie sulla mia famiglia. Ormai erano passati secoli dalla mia nascita e probabilmente erano tutti morti,ma avevo ancora qualche speranza. Magari qualcuno aveva deciso di darci una seconda possibilità e forse erano stati vampirizzati anche loro.
Edward si offrì di accompagnarmi nella mia ricerca, ma non volevo metterlo in pericolo,non dopo quello che aveva fatto per me.
<<edward non ti dimenticherò mai, e chissà un giorno forse ci ritroveremo>> le lacrime mi rigavano il viso.
<<ti amerò per sempre>> mi disse e poi mi baciò. Avrei voluto che quel momento non finisse mai.
Restammo per qualche secondo a fissarci negli occhi. Era bellissimo, era il mio angelo.
<<non mi dimenticare>> sussurrai al suo orecchio e sparì nell’oscurità della foresta.
Decisi di tornare nel mio paese natale,dove trovai la famiglia Ventrue che mi accolse a braccia aperte. Intanto i miei capelli e gli occhi erano tornati del loro colore naturale e avevo scoperto di avere anche io una coscienza,come il mio dolce Edward, potevo parlare con gli animali.
Forse perché quando ero umana gli adoravo e mi trovavo in sintonia con loro.
E chissà, forse questo mio potere mi avrebbe aiutata a trovare le risposte che cercavo.
